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Condizione sospensiva: quando è dovuta la provvigione?

La condizione sospensiva è una clausola molto frequente e spesso il dubbio che da essa deriva, quando si passa attraverso un mediatore immobiliare, è proprio se in questi casi sia dovuta la provvigione all’agente che ha messo d’accordo le parti. Vediamo insieme cosa bisogna sapere innanzitutto sulla provvigione, chi la paga e quando è il momento giusto per liquidarla.

Cosa è la provvigione?

La provvigione è il compenso che spetta all’agente immobiliare per avere messo d’accordo le parti per la conclusione dell’affare. Ogni operazione immobiliare per la quale conclusione si sia trovato un accordo per effetto dell’intervento dell’agente immobiliare produce a tutti gli effetti il diritto alla provvigione.

Chi paga la provvigione?

La provvigione, essendo un compenso di mediazione, deve essere corrisposta da entrambe le parti coinvolte nell’affare.

Inoltre L’art. 35, comma 22, del Decreto Legge n. 223/2006, convertito nella legge n. 248/2006, ha introdotto l’obbligo delle parti di dichiarare in atto se nella compravendita è intervenuto un mediatore immobiliare e indicare i compensi del mediatore e relative modalità di pagamento.

Quando è il momento di pagare la provvigione?

L’agente immobiliare ha diritto al proprio compenso nell’esatto momento in cui il contratto si è concluso, ovvero una volta che il proponente è venuto a conoscenza della proposta accettata del destinatario.

Il diritto alla provvigione si prescrive in 12 mesi che decorrono dal momento in cui l’agente è venuto a conoscenza della conclusione del contratto.

La condizione sospensiva: è dovuta la provvigione?

Le parti potrebbero decidere di comune accordo di inserire delle condizioni sospensive nel contratto.

La condizione sospensiva, come dice la parola stessa “sospende” il contratto fino a quando non si realizzino determinate condizioni. In tal caso, perché l’agente abbia diritto alla provvigione, non è sufficiente che il proponente venga a conoscenza della proposta accettata, ma è necessaria la risoluzione della la suddetta condizione perché il contratto possa iniziare a produrre i suoi effetti. L’agente avrà dunque diritto alla provvigione nel momento in cui le condizioni presenti nel contratto si risolvano.

Esempio:

Capita spesso di subordinare la proposta d’acquisto alla delibera del mutuo della parte acquirente.

Questo è il classico esempio di condizione (o clausola) sospensiva. In tal caso l’agente immobiliare dovrà monitorare il procedere dell’istruttoria ed assicurarsi che la parte acquirente ottenga la delibera dall’istituto mutuante. Solo in caso di esito positivo l’agente immobiliare avrà diritto alla provvigione.

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